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  Mario Tursi  
 

Biografia:

Tursi nasce da una famiglia di fotografi il padre fotoincisore e la madre fotografa. Ragazzo di strada per imparare il mestiere e la vita subito dopo la liberazione. Le prime foto scattate per l'agenzia Giordani che lavorava per il Vaticano, M:T. ha cominciato gia da giovane a guadagnare soldi. Dopo 1 anno si trasferisce al quotidiano come esterno per l'agenzia fotografica diretta da Adolfo Porry Pastorel fotografando di tutto. Prima di iniziare i reportage nel cinema si dedica prima alla politica e poi reportage di cronaca. Solo tra il '53-'54 riesce ha documentare in circostanze curiose il film "Pane amore e fantasia" perché Pastorel essendo stato eletto sindaco di San Pietro Romano spinse affinche il film venisse girato da quelle parti. Ne seguirono altri come fotoreporter e gli special per gli americani. Il primo film come fotografo di scena avviene nel 1962 con il regista Renato Castellani che dirigeva "Mare Matto". Dopo aver diretto l'agenzia di Pastorel negli anni '60 T. sentiva che la strada da percorrere era la fotografia di scena esperienza unica per un professionista che ama la fotografia. Ammirando il lavoro di Ronald, Poletto e Pierluigi, ha cercato sempre di dare un impronta personale alle sue fotografie non amando molto i quadrucci posati del doposcena e dare invece un tagilio giornalistico, differenza in quel periodo dal fotografo di scena importante. A tal proposito c'e un piccolo annedoto legato al film di Visconti "Vaghe stelle dell'orsa" (Primo film seguito da T. ) Visconti per la sua collezione privata riceveva dalle 1000 alle 2000 foto per ogni film. Si girava a Volterra e sul set T. porto in visione a Visconti un centinaio di ingrandimenti bianco e nero il quale li osservava senza commenti separando in due lati e poi disse: «non sono male. Peccato che non sia il mio film.» non capendo il fotografo cosa intendesse dire il regista Visconti aggiunse «sono inquadrature che avrei potuto anche fare, ma che non ho girato. Mi scuserai ma il film l'ho visto in un'altra maniera». Dopo questo chiarimento comunque mi adeguai alle esigenze anche del regista diventando poi il fotografo di Visconti. Attraverso gli annedoti si puo raccontare ancora meglio la vita professionale di T. come ad esempio quello accaduto sul set del film "La caduta degli dei" di Visconti dove si girava la scena dell'incesto tra I. Thullin e H. Berger e l'attrice aveva chiesto che non si scattassero fotografie ma con uno stratagemma il fotografo T. appostatosi con un 3oo mm. senza essere visto fotografo tutta la sequenza. Nei gg. S seguenti porto a viosanare le foto a Visconti tranne naturalmente quelle vietate. Visconti disse: "e quelle dell'incesto?" T. ribatte: ma Visconti conoscendo bene il fotografo con un sorriso gli disse: «dai, dai, tirale fuori!». Naturalmente T. ha lavorato con altri registi famosi da Pasolini a Rappenau a Petri, Troisi, Benigni, Bunuel fino alla collaborazione con Scorsese dove ha seguito la lavorazione di importanti film come ad arrivare all'ultimo girato in Italia a Cinecitta "Gangs of N.Y." .